giovedì 28 gennaio 2010

Riemergono in rete le notizie sulle scorie perse nei mari del Sud

Diciamolo senza tanti giri di parole: è soprattutto grazie al web che oggi la questione delle navi dei veleni non è stata definitivamente messa a tacere. Questione rilevantissima ed attualissima, del resto. Soprattutto alla luce di una politica che non solo considera irrilevante il no alle centrali nucleari espresso dai cittadini verso la fine degli anni Ottanta, ma che nicchia ogni qual volta si pone il quesito fondamentale circa la sorte delle scorie radioattive.
Che fine faranno i rifiuti radioattivi delle centrali, in un Paese che, già in un recente passato, ha avuto non poche difficoltà ad individuare siti appropriati persino per lo stoccaggio del materiale di risulta del nucleare medico-diagnostico? La risposta inquietante ce la fornisce un filmato, girato poco più di un mesa fa a Palermo, che circola in rete già da un po' (chiave per la ricerca: "Gianni Lannes l'alba di una nuova resistenza"). Lannes - nel corso di un convegno, il cui audio integrale è tuttora reperibile sul sito di Radio Radicale - in pochi minuti, tratteggia un quadro che definire a tinte fosche sarebbe mero eufemismo. In sostanza, le indagini del coraggioso freelance sarebbero in grado di provare che il traffico di rifiuti tossici da imbarcare su navi destinate ad essere affondate nel Mediterraneo sussiste ancora oggi. Lannes racconta appunto (...) 

Giuseppe D'Elia

giovedì 21 gennaio 2010

Parte da internet la giornata di sciopero degli stranieri d'Italia

Se ne è discusso molto dopo i recenti scontri razziali di Rosarno, ma in realtà la campagna per uno 'sciopero degli stranieri', previsto per il prossimo primo marzo, viaggiava in Rete già da qualche mese. Su primomarzo2010.blogspot.com, il blog ufficiale dell'iniziativa, si possono trovare maggiori dettagli. Per cominciare, una doverosa precisazione è presente nel sottotitolo: 'stranieri non tanto dal punto di vista anagrafico, ma perché estranei al clima di razzismo che avvelena l'Italia del presente'. Dunque, 'autoctoni e immigrati, uniti nella stessa battaglia di civiltà': di questo si tratta. Scendendo più nei particolari, poi, si scopre che (...) 

Giuseppe D'Elia

giovedì 14 gennaio 2010

La massa inarrestabile di Hawken cerca il senso nella diversità

Non sappiamo se è per evitare di dover risolvere un dilemma di traduzione che l'ultimo libro di Paul Hawken è uscito in Italia col titolo di "Moltitudine inarrestabile", invece che col titolo di "Benedetta inquietudine" (o 'irrequietezza', a seconda del senso che si preferisce dare al termine 'unrest', nell'espressione "Blessed unrest" del titolo in lingua originale).
Quel che è certo è che digitando appunto "moltitudine inarrestabile" in un motore di ricerca si può agevolmente accedere al filmato da cui, di seguito, trarremo alcuni stralci di un discorso con cui questo imprenditore ambientalista americano si è guadagnato un discreto apprezzamento, anche nei nodi italiani della Rete.
Hawken, presentando il frutto delle sue ricerche all'associazionismo mondiale, esordisce facendo riferimento fin da subito ad "un movimento che è più grande, più profondo, e più esteso di quanto noi stessi sappiamo, o siamo in grado di sapere". Un movimento che (...) 

Giuseppe D'Elia

giovedì 7 gennaio 2010

Web e salute: il caso CCSVI

Digitando la parola Ccsvi in un buon motore di ricerca è possibile farsi un'idea piuttosto chiara di cosa significhi oggi fare rete, grazie al web (ed ai social network, in particolare). Il microcosmo che si è aggregato attorno a questa recente scoperta scientifica è prevalentemente quello dei soggetti affetti da Sclerosi Multipla. Stando alla tesi più accreditata, la SM è una malattia autoimmune (...) 

Giuseppe D'Elia


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