giovedì 24 dicembre 2009

L'attacco al Premier diventa un caso su siti e blog italiani

Questa settimana non analizzeremo l'ennesima proposta di legge che ha come obiettivo dichiarato una restrizione degli spazi di libera discussione nel web. Come ben sanno i lettori affezionati di questa rubrica, in effetti, la notizia, nell'Italia di questi ultimi anni, non è certo una novità. Con tutte le cautele possibili e senza aderire a tesi preconcette, ci sembra invece molto più interessante registrare come, in relazione alla recente causa scatenante delle ventilate restrizioni, in diverse migliaia di navigatori italiani si stia insinuando un dubbio sconvolgente. Ci riferiamo ad una serie impressionante di filmati e pagine web che pretendono di dimostrare come l'aggressione al premier possa essere, in realtà, il frutto avvelenato di una clamorosa messinscena (v. Berlusconi montatura).
Solita tesi cospirazionista?
Ma può bastare, poi, questa etichetta a lasciar cadere tutto sotto silenzio? O non sarebbe invece meglio (...) 

Giuseppe D'Elia

giovedì 17 dicembre 2009

Il movimento viola e la necessità di nuova informazione

La prima notizia è che il "popolo viola", dopo aver riempito piazza San Giovanni, ha deciso di andare oltre il No B. Day. La seconda notizia, forse ancor più interessante, è che l'obiettivo dichiarato non è la nascita di un nuovo partito. Dunque cosa vogliono le centinaia di migliaia di persone che, grazie al web, stanno finalmente smuovendo le ristagnanti acque della scena politica italiana? Premettiamo subito che (...) 

Giuseppe D'Elia


giovedì 10 dicembre 2009

Lotta alla criminalità, in rete un blog satirico sulla scia di Impastato

Imbattersi in "Le avventure di Giggino & Totore" (www.gigginoetotore.altervista.org) e non restarne letteralmente folgorati implica solo una delle due seguenti alternative: o non vi piacciono i cartoon satirici, o non vi piace la satira in assoluto. E, naturalmente, essendo la prima ipotesi una specificazione della seconda, possiamo esser certi che chiunque apprezzi la satira politica troverà senz'altro qualche spunto di interesse in questo sito.
Ciò che balza immediatamente agli occhi, oltre alla dedica espressa a Roberto Saviano, è la rivendicazione della medesima logica che animava le prime denunce antimafia di Peppino Impastato. Farsi beffe dei malavitosi - che (...)

Giuseppe D'Elia

giovedì 3 dicembre 2009

Il popolo della rete si registra in massa al gruppo No B. Day

Per quanto se ne sia scritto già molto nelle passate settimane, a due giorni esatti dal No Berlusconi Day, questa rubrica non può certo esimersi dal trattare l'argomento.
Soprattutto perché ci pare che vi siano almeno due aspetti che vadano meglio puntualizzati.
Il primo riguarda i numeri del fenomeno. Come si sa, gli organizzatori si sono avvalsi soprattutto di Facebook per aggregare i partecipanti. Ebbene, nel noto social network esiste uno strumento, la pagina fan, che ci permette di avere un riscontro immediato, anche in termini comparativi, della effettiva portata dell'evento. Se un quotidiano di larghissima diffusione come "La Repubblica" si attesta ad oggi intorno ai 20mila fan, ed un programma televisivo di informazione seguitissimo come "Annozero" non supera i 120mila sostenitori, il dato della pagina del No B. Day, infatti, è a dir poco impressionante. Perché quei circa 350mila partecipanti fin qui registrati, da un lato  (...)

Giuseppe D'Elia

venerdì 27 novembre 2009

Su limiti e potenzialità espressive dei blog, quali nuovi mezzi per comunicare


Piccola riflessione, riveduta e corretta, sul carattere rivoluzionario della blogosfera. 

Scritta, qualche tempo, fa per una rivista


Buona lettura.


G.




Non è semplice spiegare a chi è "fuori dalla Rete" cos'è un blog. II blog è senz'altro uno strumento per comunicare, ma non è esattamente un mezzo di comunicazione. II mezzo di comunicazione in senso stretto, infatti, è la Rete in quanto tale. È il World Wide Web, insomma, ciò che consente a tutti quelli che hanno un computer ed una connessione, garantita da un contratto con un fornitore di servizi Internet, di comunicare (potenzialmente) con tutti gli utenti che "sono in Rete". Il blog - una sorta di sito web preconfezionato, ma adattabile poi "su misura" a seconda delle capacità dell'utente - è invece solo uno dei tanti strumenti specifici con cui, poi, ogni individuo che usa la Rete può comunicare coi propri simili.

Fatta questa doverosa premessa, allora, forse è un po' più agevole comprendere quale sia il carattere autenticamente rivoluzionario di questo particolarissimo strumento: attraverso il blog, ogni persona può immettere i propri contenuti in Rete in maniera immediata, relativamente semplice, e - soprattutto se la connessione è "a banda larga" - in forma multimediale, oltre che interattiva. Certo, come si può facilmente intuire, per garantire l'effettiva universalità della circolazione del libero pensiero, resta da abbattere il problema del cosiddetto digital divide - ovvero, in estrema sintesi, quel divario che c'è tra chi ha la possibilità di accedere alla Rete e chi non ha questo tipo di possibilità (ciò che può accadere, in genere, per carenza di infrastrutture, o per impossibilità di sostenere i costi del servizio) - mentre un altro limite considerevole resta pur sempre quello della babele dei linguaggi.

Nondimeno, mai come in questo tempo, la Rete e in particolar modo la cosiddetta blogosfera potrebbero fornire un contributo straordinario alla realizzazione di una vera è propria comunità umana sopranazionale. Una collettività priva di confini, fondata su principi di condivisione. Un'utopia, nel vero senso della parola. Ed è appena ovvio sottolineare che un ruolo decisivo nello sviluppo di scenari anche solo vagamente assimilabili a quelli sin qui prefigurati lo svolgeranno i blogger che sceglieranno di usare la Rete per descrivere la realtà nella sua complessità, abbandonando le banalizzazioni da "pensiero unico" imposte da una concezione mercatistica dell'informazione e della cultura in senso ampio. Soltanto uscendo dalla logica della notizia come prodotto da vendere secondo le leggi della domanda e dell'offerta si può infatti ottenere una descrizione della realtà che rispecchi più fedelmente ciò che accade e che non crei invece delle realtà alternative, funzionali all'amplificazione di un certo tipo di fenomeno che suscita particolare interesse. Un esempio emblematico di queste costruzioni artificiali di realtà mistificanti, nel sistema informativo italiano mainstream, lo si può avere osservando la frequenza (ed il risalto) con cui, per un lungo arco di tempo, sono stati descritti episodi di violenze efferate che avevano come protagonisti attivi - e, giova ricordarlo, colpevoli solo presunti (almeno fino alla sentenza di condanna definitiva) - degli stranieri. Urlando la notizia, come si usa fare per richiamare l'attenzione di chi deve 'acquistare' il prodotto, si è prodotta una percezione distorta della realtà. A furia di urlare: "'straniero stupra", "straniero uccide", "straniero sevizia", l'informazione di fatto ha disinformato, creando una realtà apparente in cui i crimini violenti sembravano essere esclusivo appannaggio di chi non fosse nato in questo Paese. La realtà dei rapporti statistici, naturalmente, restituendo la complessità del fenomeno, consente sempre a chi ha la possibilità di conoscere quei numeri di farsi un'idea più corretta dell'andamento della criminalità in Italia e delle responsabilità degli Italiani, oltre che degli stranieri; ma intanto è passata (e ha avuto ampia diffusione) questa percezione distorta della realtà. Ed è proprio rispetto a fenomeni del genere che i blogger più accorti, consapevoli dell'assoluta necessità di informazioni corrette per la tenuta complessiva del sistema democratico, potrebbero "fare rete", veicolando le notizie mancanti e offrendo diverse chiavi di lettura. Mutatis mutandis, anche la narrazione dell'artista che usa il blog - e, nella misura in cui gli occorrono, gli annessi supporti multimediali - per esprimersi senza doversi sottoporre al filtro dell'editoria, dell'industria discografica, di quella cinematografica, e così via discorrendo, potrebbe aprire nuovi e più liberi canali di comunicazione tra chi vede e sa descrivere il Vero attraverso il dono della propria arte e chi è in grado di recepire immediatamente la veridicità dell'opera d'arte, arricchendosi di un elemento in più nella difficile e impervia strada che porta alla comprensione dell'universo mondo.

In definitiva, uno sviluppo armonico di queste enormi potenzialità del mezzo potrebbe darsi attraverso l'interconnessione più o meno diretta dei tanti nodi della blogosfera che aggregano il proprio piccolo social network, contribuendo così (grazie all'interattività) a quello sviluppo orizzontale delle comunicazioni che potrebbe essere presto foriero di un nuovo spirito del tempo. L'informazione, l'opera d'arte, la cultura in senso lato, insomma, non più come un prodotto da acquistare ma come un'esperienza da condividere. Resta, senz'altro, il problema dei diversi linguaggi per arrivare davvero a quell'utopico livello di universalità cui si faceva riferimento poco sopra. Ma, nel lungo periodo, se la logica della condivisione dovesse farsi strada, anche il problema di una lingua comune si risolverebbe con una certa naturalezza: due persone che vogliono comunicare non devono far altro che individuare quale sia il linguaggio che consente loro di farlo al meglio, ed utilizzarlo. Contrariamente a quanto ci viene inculcato quotidianamente ad ogni livello, infatti, cooperando (spesso) si ottengono risultati migliori che non competendo.

Giuseppe D'Elia

giovedì 26 novembre 2009

Debellare la fame nel mondo aggregando risorse con la rete

C'è una curiosa mistura di realismo, speranza e rassegnazione nelle parole pronunciate dal direttore generale della Fao, Jacques Diouf, a margine del "World Summit on Food Security" recentemente tenutosi a Roma. L'ultimo vertice dei capi di Stato e di Governo sulla sicurezza alimentare nel mondo si è difatti concluso con la presentazione di un documento che si caratterizza soprattutto per l'assenza di "cifre concrete e di una tempistica certa per eliminare la fame". Non solo: "il vertice del 1996 aveva fissato il termine del 2015 perché il numero dei poveri venisse dimezzato", ma lo steso Diouf ha dichiarato in merito che, verosimilmente, "questo obiettivo non sarà raggiunto". Viene da chiedersi dunque cosa spinga Diouf a dirsi ancora "convinto che insieme possiamo sradicare la fame dal pianeta".

Una possibile risposta a questa domanda potrebbe risiedere nell'ipotesi che Diouf riponga ora le sue speranze, principalmente, nella capacità di mobilitazione collettiva della gente. Là dove il web potrebbe giocare senz'altro un ruolo decisivo, perché se il summit si è chiuso senza risultati, resta pur sempre in piedi la campagna telematica.

Su www.1billionhungry.org, la petizione per porre fine alla fame nel mondo mantiene infatti  (...)

Giuseppe D'Elia


giovedì 19 novembre 2009

Gli studenti italiani si connettono per riprendersi il futuro

Il link (collegamento), com'è noto, costituisce l'essenza stessa di internet.
E Link - esattamente: www.linkassembleastudentesca.it - è il sito attraverso cui il movimento italiano per il diritto allo studio ha dato il via al tam tam di Rete per la mobilitazione del 17 novembre. Per celebrare la Giornata Internazionale degli Studenti, infatti, Link-Coordinamento Universitario e Unione degli Studenti hanno organizzato uno sciopero generale studentesco che invitava le classi dirigenti del domani a riprendersi subito quel futuro che la politica sta minando.
Nello stesso giorno in cui storiche lotte studentesche furono represse violentemente in Cecoslovacchia (nel 1939) ed in Grecia (1973), gli studenti italiani hanno voluto ribellarsi con forza ad un DDL sulla privatizzazione del sistema universitario che sembra quasi un progetto di "Distruzione Definitiva Letale" dell'università pubblica. In pratica (...)


Giuseppe D'Elia

giovedì 12 novembre 2009

Il popolo della rete cerca neutralità nelle posizioni politiche


Si è scritto molto, in questi giorni, in Rete, sul recente riavvicinamento politico tra Casini e Berlusconi. E, in effetti, certe dichiarazioni sul tema delle riforme destano non poche perplessità. In particolare, un Casini che dice "no a una maggioranza che fa tutto da sola, ma no anche a un'opposizione che va sull'Aventino", rende più che lecito avanzare qualche dubbio su uno scenario che si potrebbe profilare all'orizzonte. Se non altro, perché nella maggioranza parlamentare che sosteneva l'ultimo governo Berlusconi - quella maggioranza che "da sola" fece la riforma costituzionale, poi bocciata dagli elettori col referendum del giugno 2006 - c'era anche il partito di Casini.
In  altre parole, (...)


Giuseppe D'Elia